1) Ciao Lorenzo, ti diamo il benvenuto nel nostro blog. Vuoi, come primacosa, presentarti al nostro pubblico?
Ciao, e innanzitutto grazie per l’ospitalità! Be’, ho trentotto anni e sono laureato in giurisprudenza. A parte questo, diciamo che ho trascorso i miei primi trentasei anni alla ricerca della via giusta da percorrere, poi ho capito che ogni strada ha le sue buche. Allora mi sono fermato e ho iniziato a scrivere. Il risultato sono numerosi premi letterari vinti, racconti pubblicati su antologie, riviste e in internet. A dicembre 2012 ho pubblicato con Edizioni La Gru, “Daria”, la mia prima opera.
2) “Daria” è il primo romanzo che pubblichi. Come nasce la storia di questo romanzo?
Questa domanda mi fa piacere. Alcuni (pochi per la verità) hanno creduto che “Daria” nascondesse la voglia implicita di parlare della mia esperienza come figlio. Non è così. Il romanzo nasce dal desiderio di confrontarmi col mio lato ancora inesplorato: la genitorialità. Ho trentotto anni ma non sono ancora padre. Ecco, “Daria” è giunta proprio per permettermi di sviscerare la figura di genitore nascosta da qualche parte dentro me. Il tentativo di spiegare come mi piacerebbe “fare” il padre. È chiaro, però, che non si può affrontare il tema della paternità senza tener conto dei propri genitori. Sono i loro esempi, positivi e negativi, a permetterci di costruire il nostro modello di “genitore ideale”. Molti, inoltre, mi hanno chiesto come abbia fatto a descrivere i comportamenti e i pensieri di una bambina di dieci anni. Be’, a essere sincero, è stata la cosa più semplice. Non ho conservato molti ricordi concreti di quand’ero piccolo, ma le sensazioni sì, lo stupore, la gioia, la paura e il dolore di quel bambino le porto ancora con me. Non ho dovuto far altro che trasmetterle a Daria.
3) Tommaso, il protagonista del tuo romanzo, è un uomo alla soglia dei quarant’anni che si ritrova, a causa dell’improvvisa morte della madre di Daria, a dover accudire la figlia di nove anni. Questo romanzo tratta il rapporto fra padre e figli e la presa di coscienza di un eterno Peter Pan di dover maturare e crescere, affrontando le responsabilità. Cosa puoi dirci a riguardo?
Che fra chi non vuol diventare adulto e chi si è dimenticato di essere stato bambino, preferisco di gran lunga il primo. Credo che le cose migliori dell’uomo, come l’arte ad esempio, derivino dalla sua capacità di conservarsi bambino. Tommaso è un personaggio che invidio. Sì, è un fanciullone che non vuol crescere, oltre che un convinto assertore della singletudine (termine da lui coniato), però ha un grande pregio: affronta le responsabilità e i problemi con ironia. E sono poche le persone capaci di fare questo. Si tratta, comunque, di un personaggio abbastanza distante da me, una specie di amico col quale mi farebbe piacere andare a bere una birra.
4) Ci presenti i protagonisti delle vicende?
Tommaso è la voce narrante del romanzo. Daria, sua figlia, è la coprotagonista. Ma ci sono anche altri personaggi importanti. C’è Fabia, la collega-amante di Tommaso, separata e con un bambino, che avrà un ruolo determinante per la crescita di Tommaso e per la costruzione del suo rapporto con Daria. Sullo sfondo ci sono Luca e Mattia, i due amici dai quali Tommaso raramente si separava prima dell’arrivo di Daria nella sua vita, i suoi genitori, che girano il mondo e ogni tanto gli telefonano per fargli qualche ramanzina o spiegargli come educare Daria, e Maria, che, in realtà, non compare mai perché muore subito, eppure è come se fosse con Tommaso e Daria per tutta la storia.
5) Nel tuo romanzo troviamo una particolarità. La narrazione è intervallata da alcune liste. Qual è il loro significato e come ti è venuta l’idea di intramezzare la storia con queste simpatiche e importanti annotazioni?
L’idea delle liste è venuta a Daria J. I bambini (almeno per me era così) sono sempre propensi a fare elenchi. Mi è sembrato un modo infantile (nel senso positivo del termine), sintetico e funzionale per raccontare le esperienze vissute fra i due in un certo periodo di tempo. Un po’ come avviene nei film, che per mostrare lo scorrere del tempo si usano diverse immagini accompagnate da un sottofondo musicale.
6) Ci hai raccontato di essere prossimo a una nuova pubblicazione, vuoi svelarci qualcosa in proposito?
Sì, a fine 2013 uscirà una mia raccolta di racconti su Napoli, la mia città, per Tullio Pironti Editore. Una bella soddisfazione. Novanta storie ispirate alla Smorfia napoletana e a fatti realmente accaduti in questa grande fucina di storie che è Napoli.
7) Cosa nasconde il tuo cassetto?
Il mio cassetto tra poco non si chiuderà più. Dentro ci sono tre romanzi pronti che cercano solo un editore che li accolga.
8) Progetti futuri? Dove può seguirti il pubblico?
Be’, i progetti sono sempre gli stessi: scrivere più che posso, partecipare ai concorsi letterari (che sono un modo per confrontarsi e per girare l’Italia J) e trovare un editore medio/grande che creda in me. Sul mio blogwww.lorenzomarone.com c’è tutto quello che mi riguarda. Ma sono anche su Facebook e Twitter. Per chi avesse voglia, inoltre, ricordo che a breve pubblicherò un racconto lungo dal titolo “Le feste non vengono mai da sole” su Itunes, da scaricare GRATIS.
9) Questa era l’ultima domanda, Lorenzo. Grazie per aver partecipato alla nostra intervista!
Grazie a voi per il tempo che mi avete dedicato. E grazie a chi vorrà addentrarsi nel piccolo grande mondo di Daria.
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