Quella Napoli normale poco raccontatadi Clelia Moscariello
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‘Novanta: Napoli in 90 storie vere ispirate alla Smorfia’ è l’ultimo libro di Lorenzo Marone, nel quale l’autore collega al significato di ogni numero un racconto ispirato a una storia vera Nel capoluogo campano sembra regnare una sorta di anarchia, a cui pone rimedio la ‘ciorta’, un aspetto esoterico e peculiare di Napoli, che decide della fortuna e del destino degli individui. Ma la città è anche umanità, vita ordinaria, orgoglio, spesso lontano dall’immagine parziale e dagli stereotipi che ne forniscono i mass media. “Novanta. Napoli in 90 storie vere ispirate alla Smorfia” di Lorenzo Marone, edito da Tullio Pironti, ci racconta gli aspetti conosciuti e quelli meno di questa città, abbinando ogni storia a un numero della Smorfia, che da sempre rappresenta l’aspetto superstizioso e fantasioso dei suoi cittadini. Giovane napoletano, laureato in Giurisprudenza, Lorenzo è alla sua seconda prova letteraria. In questa intervista ci racconta come è nato questo libro dedicato agli aspetti ‘schizofrenici’ e sofferenti, ma anche quelli ironici di una città che sembra essere unica nel bene e nel male. Lorenzo Marone, come è nata l’idea del suo libro? Ci racconta il suo percorso per arrivare a diventare uno scrittore? Le 90 storie di cui lei parla le sono state raccontate, o le ha vissute in prima persona? Perché ha associato le 90 storie alla Smorfia e cosa rappresenta secondo lei la “ciorta” nella città di Napoli? Circola secondo lei una anti-napoletanità latente? Lei ha scritto: “Tu hai una vita normale, come tante altre persone intorno a te. Gli scippi, le rapine, i morti ammazzati, è tutta roba che hai visto solo alla tv. Napoli non è solo quello. Napoli è anche quello”. La parte di Napoli inedita e sconosciuta ai più, quale sarebbe? “Non esiste una Napoli sconosciuta. Esiste una Napoli normale, che è poco conosciuta perché poco raccontata. La verità è che anche in questa città si può condurre una vita ordinaria. Cosa che, per fortuna, fa la maggior parte dei napoletani”. Cosa pensa della Napoli di oggi rispetto a quella di ieri? I rapporti umani sono cambiati? Tutte le dominazioni ed influenze che ha subìto Napoli la rendono una città unica nel bene e nel male: secondo lei l’originalità di questa città è un pregio oppure un difetto? Cosa pensa del fatto che l’Unesco ha riconosciuto il napoletano come lingua? Promuova il suo libro: perché va letto? Novanta. Napoli in 90 storie vere ispirate alla smorfia Novanta. Come i numeri della Smorfia napoletana. Al significato di ogni numero corrisponde un racconto ispirato a una storia vera. Così Lorenzo Marone mette a nudo aspetti noti e meno noti della sua città, Napoli, facendo affidamento a storie riferitegli e ad altre realmente vissute. Il quadro che ne viene fuori è del tutto autentico, disarmante da un lato, accattivante e surreale dall’altro. A Napoli le leggi che regolano i canonici rapporti tra le persone sembrano essere sovvertite, rovesciate in nome di un’autogestione bislacca delle dinamiche sociali, in cui il destino è deciso, spesso, dalla “ciorta”, un Caso beffardo e cialtrone che sembra giocare a dadi con la vita degli uomini. A Don Salvatore rubano la pensione all’esterno dell’ufficio postale, ma ha appena comprato un biglietto del Gratta e Vinci da duecentomila euro, perciò se la ride, nonostante l’accaduto. I bambini dei vicoli sono già uomini coraggiosi e disillusi, giovani Werther che si accontentano di stare per ore in strada a “pazziare”, dimentichi del resto, mentre gli adulti tentano di districarsi come possono fra le bizzarrie e le difficoltà di una città che non ha spazio per i sogni di tutti. C’è chi la difende e corre a pulire il parco la domenica mattina, chi la calpesta ogni giorno rubando i vestiti per i poveri o parcheggiando dove capita perché è l’ora del caffè, chi la tratta alla stregua delle altre metropoli e tenta di districarsi di districarsi con la bici fra i vicoli del centro. Lorenzo Marone, nato a Napoli nel 1974, è laureato in Giurisprudenza, dopo aver vinto diversi premi letterari nazionali, ha scritto il suo romanzo d’esordio, “Daria”, nel 2012, pubblicato da La Gru. |
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