Un paio di anni fa scrissi un articolo per il Corriere della Sera su le età della felicità, parlando di come la felicità cambi insieme con noi, si modifichi, di come ciò che ci rende felici a venti anni non possa più farlo a cinquanta. Quel pezzo incrociò la strada di Saimon Fedeli, un cantautore e musicista milanese che decise di conservare la pagina in un cassetto che ha poi riaperto solo pochi giorni fa scrivendo questo bellissimo pezzo e recitando le mie parole. Gli devo perciò un enorme grazie per il regalo. Lui ha parlato di un dio delle piccole cose che ci fa incontrare, io credo semplicemente che le persone capaci di vivere in profondità, quelle alla ricerca costante del bello, alla fine si trovano sempre, in un modo o nell’altro, grazie alle parole, a una poesia, una canzone, grazie alla spinta interiore che le porta a camminare sull’unico sentiero possibile, l’unica strada percorribile: quella del “sentire”.
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